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‘Snowshoe ha detto che sono tornato’ (LaRegione 02.10.23)

Snowshoe 021023

Partito con il numero 66, Filippo Colombo ha chiuso al nono posto la prova di Cdm negli Stati Uniti: ‘Una giornata memorabile’

 

A ventiquattr'ore dalla strepitosa performance di Filippo Colombo nella penultima gara di Coppa del mondo a Snowshoe, West Virginia, e a meno di una settimana dalla chiusura in Canada a Mont-Sainte-Anne.

 

Partito con il numero 66 a causa dell’impossibilità di prendere parte alla short track di venerdì (l’infortunio del 9 aprile alla Parigi-Rubaix, che lo ha costretto al ritiro dalle gare per quasi 5 mesi, gli è costato anche la perdita dei punti necessari in classifica generale), il ticinese si è buttato nella mischia bruciando posizioni su posizioni. Dopo un’ottima partenza che, al secondo passaggio, lo ha visto transitare sul traguardo in 35ª posizione, Filippo ha mantenuto un ritmo forsennato per tutti i 7 giri. La rimonta è proseguita inesorabile fino alla fine, quando – ormai arrivato a ridosso del gruppo di testa – ha chiuso al 9º posto, centrando una top ten che sembrava lontanissima.

 

«Oggi è stata una giornata memorabile – ha detto Filippo Colombo, al termine della corsa –. Non mi è mancato davvero nulla: avevo la gamba giusta, la concentrazione e la determinazione di tornare a essere in prima linea fra i migliori. Mi sentivo davvero bene, il gomito ha cominciato a rispondere adeguatamente agli sforzi e, soprattutto, volevo a tutti i costi riguadagnare i punti persi nella classifica generale. La mia stagione agonistica è stata cortissima: la tappa odierna e la prossima a Mont-Sainte-Anne rappresentano l’ultima chance per dire la mia e chiudere un anno difficile con due risultati importanti. Se fossi partito nelle prime file, oggi avrei combattuto per la vittoria. Ma la gara che ho fatto è stata comunque un grande successo: sono tornato e sono pronto per provare a centrare di nuovo un risultato di rilievo».

 

Ricordiamo che la gara è stata vinta dal francese Sarrou, davanti agli svizzeri Schurter, Guerrini e Flückiger, con il campione del mondo Pidcock quinto, nonostante due forature.

Filippo Colombo

© Filippo Colombo

 

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